Equivalenza di melodia (omofonia) con due ovvero piu parole dalla canoro tonica compresa insomma (sopra attuale conoscenza e una aspetto appunto di omoteleuto). E procedimento specifico della poesia, anche se non e dovuto manco sufficiente a realizzarne il sforzo bello: esistono infatti testi poetici privi di poesia (la rima non esisteva nella idea della lirica classica greca addirittura latina), come esistono messaggi dotati di rima eppure esteticamente non motivati (ad es. filastrocche, proverbi, sentenze anche normalmente i testi qualora i poesia ed le rime sono finalizzati a una eucaristia mnemonica, piuttosto tirocinio). Ad es. dal momento che per Dante la metro sottolinea il valore semantico dei termini, in Petrarca arrose ad attenuarlo, creando indivis continuum ritmato.
Oltre a essere certain cenno della eucaristia poetica, la lirica ha specialmente il compito di www.datingranking.net/it/hitch-review/ annettere il melodia al senso, ossia l’apsetto melodico a esso semantico
Ripartizione delle rime: circostanza dell’accento. • rime piane (parossitone): le con l’aggiunta di frequenti addirittura normali nella vocabolario italiana • rime tronche (ossitone): durante vocale (puo : co : Po) ovverosia sopra consonante (martir : gioir; ardor : cor); nella arte poetica celebrato (dagli stilnovisti appela preparazione aulica rinascimentale) sono tendenzialmente evitate, sopra epitesi (morroe, saline) o mediante l’uso di forme non apocopate (virtute, pietade) • rime sdrucciole (proparossitone ovvero dattiliche); per la relativa difficolta, ripetutamente mediante codesto ambito sinon ricorre piuttosto verso forme di assonanze/consonanze o di semplici omoteleuti • rime bisdrucciole : sono rarissime di nuovo limitate al lista farsesco. Le rime tronche (fatta sopra stop di accento strofica) di nuovo sdrucciole si affermeranno estesamente verso assentarsi dal ‘600, prima di tutto per la pubblicazione universale della arte poetica cantata ed del opera italico (le rime sdrucciole assecondano agevolmente il ritrmo ternario, laddove le rime tronche sinon accordano mediante l’articolazione sintattica della espressione melodioso, come richiede di solito di allacciare la segno melodica sul opportunita saldo di risposta, ben inviato all’accento di parole tronche).
Classificazione delle rime: morfologia . • rima facile : quando il repertorio a disposizione e ampio; le piu diffuse sono le rime desinenziali o suffissali, ossia costruite su desinenze o suffissi morfologici (andare : tornare; colpito : finito; attrice : pittirice; dolcemente : finalmente) • rima difficile : quando e ricercata entro un ventaglio ristretto (scoppio : doppio : accoppio, Dante). Piu alti livelli di tecnicismo presentano altre forme di rima: • rima derivata (o derivativa): quando e costituita da voci che hanno la stessa origine etimologica (es.: guardi : sguardi; senta : consenta; attendi : intendi, Petrarca) • rima inclusiva (o a eco): quando una delle due parole e contenuta nell’altra, senza che pero esista rapporto etimologico (perdono : dono; arte : carte) • rima ricca : quando presenta almeno un fonema uguale in piu, prima della vocale tonica (secondo : giocondo; distratto : baratto) • rima equivoca : quando rimano due parole foneticamente identiche ma diverse per significato o categoria morfologica (es.: luce : luce, sostantivo e verbo; aare, verbo e aggettivo; sole : sole, sostantivo e aggettivo) • rima spezzata (franta): con spezzatura della catena fonica in parole diverse (es.: pur li : burli; parte : far te, Dante; sol tre : poltre; non ci ha : oncia) • rima identica (o parola rima): quando una parola rima con se stessa; di norma e acuratamente evitata, tranne per ragioni di particolare rilievo strutturale (sestina) o semantico (famoso il caso della parola Cristo nella Commedia dantesca) • rima irrelata : quando e unica (senza compagna) • rima ipermetra : quando una piana rima con una sdrucciola, ovviamente solo per le sillabe terzultima e penultima (esali : alito, Pascoli; acquerugiola : rifugio, Govoni) • rima imperfetta (quasi-rima): si ha quando non tutti i fonemi sono esattamente uguali a partire dalla vocale tonica (es.: smorfia-soffia; acqua-vacua; fonde-fondo; gufo-buffo; effigie-grigia; disagio-randage, Montale) • rima siciliana : si ha quando la -i- e fatta rimare con la -e- e la -u- con la -o- (es.: avere : servire < aviri>
Per altri termini, la metro accentua la semantizzazione delle parole mediante foggia quantita diverse, ovverosia avvicinando i termini, mostrandone i rapporti allusivi, localizzando campi semantici, ovverosia innanzi divaricandoli, creando in mezzo a le parole rimasuglio ancora tensione espressiva
Deliberazione delle rime. Nella corporatura strofica le posizioni fondamentali delle rime, codificate storicamente, sono: • poesia baciata : precisazione AA:BB:CC . • metro alterna(ta) : specifica AB:AB:AB . ; ABC:ABC (ovverosia ripetuta) • metro incrociata : schema AB:BA; CDE:EDC; oppure CDC:CDC. • poesia incatenata (terza rima dantesca): elenco ABA:BCB:CDC:DED . Ovviamente sinon hanno addirittura altri schemi, che sono infine varianti dei precedenti, ad es. • metro ripetuta : ABC:ABC:ABC . (ovverosia alternata verso tre) • lirica invertita : CDE:EDC. • metro rinterzata : qualora cade contro indivis su modico che tipo di metro mediante excretion riguardo a esteso all’istante avanti ovverosia seguente.